lunedì 1 febbraio 2016

A Proposito di FAMIGLIA



Scrivo questo post di getto.

Ciò che mi ha fatto scattare la scintilla è stata la risposta di una di voi ad un mio post su Facebook.



(immagine dal web)


In realtà covavo questo post già da giorni, leggendo qui e là di tutto un po’.
Ma la miccia va accesa e poco fa la mia ha preso fuoco.

Parliamo di famiglia.

Ho esposto il mio punto di vista, e qui ve lo riscrivo, mettetevi comodi perché mi dilungherò.

Provengo da una famiglia tradizionale: una madre, un padre, un divorzio.

Tipica famiglia tradizionale.

Adesso ho costruito una famiglia tradizionale.

Sono sposata con un uomo.

Ribadisco che la mia non è stata una scelta.

Sono nata così, eterosessuale. E’ capitato, tutto qui.

Abbiamo voluto dei figli e sono arrivati. Semplice.

Nessuno ci ha imposto nulla, né di averli né di non averli.

In effetti tutti si aspettavano che li avessimo, perché siamo un uomo ed una donna, suppongo.

La cosa che proprio non riesco a capire, perdonate la mia ottusaggine, è perché voi coppia tradizionale, che avete o volete una famiglia tradizionale, vi incaponite così tanto affinchè chi ama persone che VOI (e spero di averlo sottolineato abbastanza), non approvate, non riesca ad avere la stessa serenità, le stesse possibilità e gli stessi diritti che voi avete SOLTANTO perché nati eterosessuali.

Su Facebook ho scritto 
“LA LIBERTA’ DI UN INDIVIDUO TERMINA APPENA INIZIA QUELLA ALTRUI”.

E’ un concetto piuttosto semplice, no?

Godetevi il vostro amore eterosessuale, la vostra famiglia tradizionale, i vostri figli nati in maniera (per VOI ) politicamente corretta, senza sputare sentenze e pretendere di impedire a chi non la pensa e non vive come SECONDO VOI sia giusto, di avere gli stessi diritti e le stesse opportunità di scelta.

Davanti a Dio siamo tutti uguali, Dio è amore.

Amore. Punto.

Mi è stato a questo punto ribattuto che un eventuale bambino appartenente ad una famiglia atipica, avrebbe problemi con la società.

Società restia ad accettarlo, paragonato ad un bambino appartenente ad una famiglia tradizionale.

Anche no.

Io sono figlia di genitori separati. Non è che si respirasse chissà quale amore in casa mia, tant’è che i miei alla fine si son lasciati.

Posso dunque dire che SECONDO ME e secondo la mia esperienza, i bambini desiderino soltanto essere amati ed essere circondati d’amore.

Per quanto riguarda la società, che poi è il vero problema, pensate al divorzio.

Pensate a 50 anni fa ed a quanto si potesse vergognare un bimbo figlio di genitori divorziati.

Oggi è una cosa normale, ma anche cool , pensate alle millemila fiction stile I CESARONI.

Quale figlio, anche solo per un momento, non ha desiderato una famiglia allargata, chiassosa ed allegra, come quelle proposte in tv?

Oppure pensate alla convivenza.

Se 20 anni fa avessi detto ai miei (siciliani) che avrei convissuto… beh, apriti cielo!!!

Prima di sposarmi ho convissuto 7 mesi con Giorgio, e pensate un po’?

Per i miei è stata una scelta sensatissima!!!

I tempi cambiano, la società pure.

Poi esistono i fanatici (della famiglia tradizionale in questo caso) che rallentano l’evoluzione.

Evoluzione che ci sarà, potete solo rallentarla e neanche tanto.

Voi che punto di vista avete in proposito?


Baciolli


Giorgia


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